Ortocheratologia notturna - Ottica Zeta Genova

Il Centro Visione
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L' Ortocheratologia è la correzione dei difetti visivi mediante la sua riduzione con l'uso notturno di lenti  a contatto rigide gas-permeabili (abbreviate RGP). La particolare geometria, detta “inversa”, di queste lenti consente ad esse di effettuare una pressione sulla superficie corneale, modificandone leggermente la curvatura e rendendo l’occhio meno miope, astigmatico o ipermetrope.. Si indossano prima di coricarsi per dormire e al risveglio, dopo averle tolte, il portatore di lenti ortocheratologiche  vede bene tutto il giorno senza lenti e senza occhiali.
E’ una correzione  non invasiva, reversibile e non presenta rischi potenziali maggiori rispetto al porto di normalissime lenti  morbide .
Semplicemente per correggere i difetti visivi si  indossano le lenti prima di coricarsi e la mattina si tolgono per vedere bene tutto il giorno senza altre lenti e senza occhiali.


Già al primo appuntamento presso il centro specializzato è possibile verificare l'efficacia della correzione e la sua fattibilità.
Dopo un attento esame refrattivo, per valutare l'esatto difetto miopico, l'esame esterno alla "lampada a fessura", i test di valutazione del  film lacrimale e rilevazione dei parametri corneali con l'oftalmometro, il soggetto verrà sottoposto ad una  topografia corneale, principale esame che consente all'applicatore di effettuare una vera e propria mappa della cornea. Grazie ad esso sarà possibile applicare le prime lenti di prova e dopo solo due ore, togliendole, il soggetto potrà apprezzare il miglioramento della propria vista.
Ovviamente l'effetto sarà breve (da 1 a 4 ore), ma darà già l'idea del risultato che si potrà ottenere.
BREVE STORIA DELL'ORTOCHERATOLGIA

L'ortocheratologia nacque negli anni '50 quando si cominciarono ad applicare le prime lenti a contatto rigide in PMMA (Poli Metil Meta Acrilato).
Per il fatto che questo materiale non consentiva il passaggio dell'ossigeno, queste lenti - onde evitare problemi metabolici - dovevano essere applicate leggermente più piatte rispetto alla curvatura della cornea (la parte anteriore del bulbo oculare: è una membrana trasparente simile al vetro di un orologio situata davanti all'iride. Sulla sua superficie poggiano le lenti a contatto).

Dato che la cornea tende ad uniformarsi alla curvatura della lente a contatto si otteneva, come risultato, un appiattimento della sua superficie e una riduzione temporanea della miopia.

Questa osservazione spinse alcuni optometristi (specialmente negli Stati Uniti) a tentare di ridurre temporaneamente l'entità della correzione del difetto miopico con l'uso di lenti a contatto applicate con curvature sempre più piatte: nacque l'ortocheratologia, disciplina che, fino alla fine degli anni '80, non ha avuto un grande successo a causa -essenzialmente - di tre principali problemi:

1) Le lenti, applicate con curvature molto piatte, non si centravano.
2) I tempi molto lunghi della procedura.
3) I costi molto elevati.
Alla fine degli anni '80 si cominciò ad affermare una geometria di costruzione per lenti a contatto che risolveva i tre principali problemi dell'ortocheratologia: la geometria inversa.
Senza entrare in dettagli troppo tecnici si può semplicemente dire che questa nuova tecnica costruttiva permette di ottenere una lente a contatto che può essere applicata piatta ma che, al contempo rimane centrata sulla cornea.
Nasce così la moderna ortocheratologia che inizia ad essere oggetto di attenzione da parte delle Università ( si cominciano ad effettuare rigorose ricerche negli atenei americani) e delle istituzioni (l' FDA approva l'uso delle lenti per ortocheratologia).
Infine la realizzazione di nuovi materiali particolarmente permeabili all'ossigeno ha dato inizio alla ortocheratologia notturna: si usano le lenti durante la notte e si tolgono al mattino per avere un visus ottimale senza correzione durante tutto il periodo di veglia.
                                               
 
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